L'uomo dei sogni

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Kastania
view post Posted on 6/6/2005, 12:23




Il titolo è preso a prestito dall'omonima canzone di Alessandro Errico,che ho inserito nella FF. Non ero sicura di voler postare questa storia,è un po' diversa dalle precedenti...alla fine la mia beta mi ha convinto...per reclami rivolgetevi a lei!

CAPITOLO 1:Bimba smarrita,senza pace


L'amore può salvarci l'anima, o dannarla per sempre.



Christine Daae appoggiò la fronte febbricitante al vetro freddo della carrozza nella quale stava viaggiando.
Sperava di trarne almeno un fittizio e momentaneo sollievo,e così fu.

Per un solo rinfrancante secondo, potè chiudere gli occhi e sperare di svegliarsi, sudata e scarmigliata,nel proprio letto, all’Opera Populaire.
Ma non appena riaprì gli occhi,disturbata da un violento scossone della vettura sulla strada, comprese con amarezza che a nulla sarebbero valsi i suoi tentativi di dimenticare,di fingere che fosse stato tutto un incubo.

Fino a poche ore prima la sua vita aveva avuto il sapore romantico e dolce di una fiaba.
Non erano mancati i momenti tristi,come la perdita del suo dolcissimo,adorato padre, e i lunghi e sofferti mesi di solitudine patiti dopo il lutto.

Ma poi…nella sua vita era entrato l’Angelo.
Lo splendente Angelo della Musica che Gustave Daae aveva promesso alla figlioletta disperata e piangente,sul suo letto di morte.

Accarezzando la soffice massa scura dei suoi capelli ricci,le aveva mormorato queste rassicuranti parole,con l’ultimo filo di voce,un sorriso stentato sulle labbra pallide ed esangui.
“Non piangere,mia dolcissima Christine… non sarai sola, quando io non ci sarò più. Lassù in Cielo c’è un angelo,un angelo specialissimo, che attende per venirsi a prendere cura di te. E’un angelo diverso da tutti gli altri… Egli è l’Angelo della Musica. Ti aiuterà a realizzare i tuoi sogni. Affidati a lui,e non sarai mai più sola…”

Era morto quietamente,così come era vissuto, uomo dallo straordinario talento e dalla grande umiltà.
E lei nonostante quelle parole confortanti a cui si era appigliata con la forza della disperazione, aveva passato mesi di angoscia,solitudine,rimpianto.

Era poi giunta a Parigi,ed era stata affidata alle cure amorevoli di Madame Giry, l’insegnante del corpo di ballo della celebre Opera Populaire.

La prima volta che aveva visto la donna era rimasta intimidita dalla sua aria austera ed inflessibile.
Ma ben presto,vivendole accanto, scoprì quanto Madame Giry sapeva essere materna e dolce, a dispetto dell’apparenza severa.

Si affezionò a lei come ad una vera madre…in fondo la sua l’aveva appena conosciuta, era morta di parto poco dopo averla data alla luce. Si affezionò moltissimo anche alla figlioletta di Madame, Meg, che ben presto divenne la sua più grande amica e confidente.

Ma nonostante questi nuovi affetti,le capitava spesso di essere sommersa da una nuova di dolore straziante,quando pensava alla morte del suo adorato papà.
Aveva preso l’abitudine di scendere nella piccola, diroccata cappella del Teatro, in disuso da anni ormai, e rannicchiata davanti ad un piccolo altare, dopo aver acceso una candela per la sua memoria, pregava fervidamente per ore.

Lì,per la prima volta,udì la Voce.
La Voce d’oro.
Una voce piena di compassione ed amore,che la implorò di non piangere, e che cantò per lei, per farle tornare il sorriso.

Christine fu colpita da questo evento, ma non si spaventò come avrebbe fatto qualunque altra bambina. Quella voce non poteva che appartenere all’Angelo della Musica, lo spirito guida promessole da suo padre.
Per mesi quella voce si fece sentire solo di rado, nella quiete della cappella o al momento di andare a letto.. quand’ella non riusciva a prendere sonno, quel canto celeste la tranquillizzava e la conduceva verso sogni felici.

Poi,quando aveva circa dodici anni, e già si esibiva come ballerina di fila nel balletto dell’Opera, la Voce le aveva domandato di cantare. Lei,incerta,aveva gorgheggiato qualche nota di una vecchia ballata nordica, una canzone che le aveva insegnato anni prima suo padre,per rallegrarla durante i lunghi inverni svedesi.

Terminato di cantare,Christine era rimasta interdetta.
Avrebbe giurato che il suo Angelo stesse piangendo…
Ma non era assolutamente possibile..gli Angeli non piangono,vero?

Recuperando un tono fermo di voce, l’Angelo l’aveva lodata per il suo talento,e da quel giorno in poi aveva iniziato ad impartirle lezioni di canto.

All’inizio lei seguì obbediente queste lezioni,ma senza entusiasmo, quasi soltanto per compiacere il proprio Angelo…ma mentre il tempo passava, si stupì dei propri progressi..e non solo.
Ogni volta che cantava per lui, ogni volta che lui cantava per lei,era come se in qualche modo la loro relazione si facesse più stretta, più forte.
Da una parte questi nuovi sentimenti la terrorizzavano, dall’altra la attraevano come il canto di una sirena.

Un giorno,qualche anno più tardi, dopo che il famigerato Fantasma dell’Opera (non si trattava di null’altro che una stupida leggenda, ovviamente, ma tutti al teatro vi credevano ed erano pronti ad attribuirgli ogni colpa!) aveva provocato degli incidenti in scena, la famosa Diva, la Carlotta, aveva piantato in asso lo spettacolo.

Gli impresari e il resto del cast erano assolutamente disperati… fu allora che Madame Giry propose di far cantare la giovane Christine Daae.
All’inizio tutti le avevano scoccato uno sguardo di profondo scetticismo.
Una ballerina,che cantava nei panni della star? Assurdo…
Ma appena la sua voce era fluita cristallina nell’aria, avevano cambiato parere.

Quella stessa sera si era esibita come protagonista nei panni di Elissa, e aveva dedicato nel suo cuore ogni applauso, ogni sorriso, ogni complimento al suo amato Angelo.

Quella stessa sera aveva anche ritrovato il suo più caro amico d’infanzia, Raoul…che ora era diventato il Visconte de Chagny.
Come sembravano lontani i tempi in cui, bambini appena, giocavano insieme in Normandia… ora appartenevano a due mondi diversi ed inconciliabili.
O almeno,così aveva pensato.


Ormai quella presenza celeste era diventata come un’ossessione per lei, e quando aveva trovato il coraggio di confidarsi con Meg, la ragazza le aveva dato della visionaria.
Non esistono Angeli della Musica, aveva sentenziato.
Come poteva saperlo con assoluta certezza?

Del resto il suo Angelo non le si era mai mostrato, ne aveva solo udito la voce.
E se.. se fosse stata solo una sua allucinazione?
Un sogno dettato dal disperato bisogno di una guida?

Per giorni pianse,digiunò e implorò l’Angelo di mostrarsi a lei.
Era quasi allo stremo delle forze.. quando improvvisamente l’Angelo apparve nella sua stanza, attraverso lo specchio.
Non era un Angelo, ma un uomo.
Un uomo alto e forte, dallo sguardo penetrante e sicuro, ma che indossava una mezza maschera bianca sulla metà sinistra del viso.

Con un brivido Christine si rese conto che l’Angelo era solo un uomo,e che l’uomo era il Fantasma dell’Opera.
Ciononostante la strana attrazione che provava nei suoi confronti non si affievolì.
Quell’uomo,quell’Angelo aveva stregato la sua anima,vinto ogni resistenza del suo spirito.
L’amava,senza dubbio.
Le sue parole non erano mai state dirette, ma la idolatrava come una Dea.

Però,poteva restare in sua compagnia la notte soltanto.
Il suo angelo non abbandonava mai il suo sotterraneo regno di tenebra, tranne che per qualche veloce incursione ai danni degli impresari. Era lei a doverlo raggiungere laggiù…

Di giorno Mademoiselle Daae cantava, esercitando la propria voce o esibendosi negli spettacoli serali.
Con gran stizza della Carlotta,era diventata lei la vera attrazione del Teatro, la star per cui si faceva la fila al botteghino. Un insperato trionfo a detta di tutti.

La notte,scendeva nel suo regno e donava tutta la sua arte e la sua anima all’Angelo.
Aveva conosciuto la deformità del suo viso sfigurato,ma dopo un’iniziale momento di terrore e smarrimento, ora non ne aveva più alcuna paura.

Like the sound of silence calling,
I hear your voice and suddenly
I'm falling, lost in a dream.
Like the echoes of our souls are meeting,
You say those words and my heart stops beating.
I wonder what it means.
What could it be that comes over me?
At times I can't move.
At times I can hardly breath.
Josh Groban, When you say you love me



Questa doppia vita ovviamente lasciava le sue tracce sul viso sempre più smunto a pallido di Christine.
Raoul, che contro ogni buonsenso imposto dall’etichetta si era messo a corteggiarla, non ci mise molto a comprendere cosa stava succedendo. Spiandola scoprì il segreto dell’Angelo della Musica,e tentò di strapparla dalle sue grinfie.
Una sera le domandò di sposarlo,e in uno sventurato momento, scossa per l’assassinio di Joseph Buquet e commossa dalla bontà di sentimenti del suo amico, Christine accettò.

Da quel momento iniziò una lenta catastrofe che li travolse tutti…fino alla caduta del lampadario,e al suo rapimento durante la performance del Don Juan Triumphant…

Il Fantasma l’aveva trascinata nel suo regno,e l’aveva messa di fronte ad una scelta terribile.
Avendo catturato Raoul,l’aveva ricattata.
Se lei non lo avesse sposato, avrebbe ucciso il Visconte.
Se invece lo avesse fatto, il ragazzo sarebbe stato libero,ma lei sarebbe stata legata a lui per l’eternità.

Ricatto crudele e meschino…ma dopo pochi istanti di smarrimento,lei aveva capito cosa doveva fare.

Accettò la sua proposta,infilandosi l’anello che lui le aveva donato.
E dimentica dell’orrore del suo viso, ormai senza maschera, lo aveva baciato.
Era stato il suggello del loro patto…accettava di essere legata a lui per l’eternità.

Lo aveva fatto per salvare Raoul da una morte certa ed orribile.. o forse no?
No.Perlomeno, non solo.

Nonostante fosse sempre stata una ragazzina viziata, aveva intuito se non compreso appieno la profonda disperazione che spingeva un uomo a delitti tanto efferati, ad una pazzia tanto indomabile.
Lo avrebbe aiutato a guarire sé stesso,le proprie oscure ferite.
Dopo tutto, per anni il suo Angelo aveva fatto ogni cosa per lei.
Era giunto il momento di ricambiare tanta dedizione.

Ma ancora una volta le cose erano andate diversamente da come aveva immaginato.
Lui,piangendo,l’aveva respinta.
Aveva sciolto il cappio che intrappolava il Visconte, e gli aveva ordinato di riportare Christine in superficie.
Di renderla felice….

Christine da quel momento in poi rammentava poco o nulla.
Una nebbia fitta ricopriva i suoi scarsi ricordi.
Aveva pianto,si era dibattuta..o aveva accettato passivamente il suo destino?

L’unica cosa certa è che in quel momento era in carrozza con il Visconte,e che non sapeva dove stessero andando. Si sentiva triste,vuota.
E per la prima volta, dal giorno dell’incontro con l’Angelo,tanti anni prima, si sentiva veramente sola.

 
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kozmic blues
view post Posted on 6/6/2005, 12:29




Laraaaaaaaaa! E' questa la nuova ff? perchè se è questa già mi ha preso...E poi mi piace questa idea che loro due siano stati più volte insieme prima dela catastrofe...fa comprendere di che natura viscerale sia il loro legame...è un idea che ho sempre avuto e che, ti dò una dritta, sarà anche nella mia ff...
 
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Kastania
view post Posted on 6/6/2005, 12:31




telepatia fra writers... cmq sono felice che l'inizio ti piaccia!
 
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Meridian
view post Posted on 6/6/2005, 12:39




Lara che bello leggere un'altra tua storia, anche a me a gia preso e non vedo l'ora di poter leggere i prossimi capitoli! *O*
 
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Jeja83
view post Posted on 6/6/2005, 13:46




CITAZIONE
alla fine la mia beta mi ha convinto...per reclami rivolgetevi a lei

gira che ti rigira, la colpa è sempre mia
comunque direi che ho fatto bene a convincerti
 
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Adûnaphel
view post Posted on 6/6/2005, 14:30




bella...grande Lara!
sei una miniera inesauribile!
 
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gemini21
view post Posted on 6/6/2005, 16:59




Grazie Lara veramente per questa Ff, l'inizio è proprio intrigante.
 
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Kastania
view post Posted on 6/6/2005, 18:04




Posto anche il secondo capitolo perchè domani non ci sarò.


CAPITOLO 2: E ritorno a te…



I don't know how to love him
What to do, how to move him
I've been changed, yes really changed
In these past few days
When I've seen myself
I seem like someone else

I don't know how to take this
I don't see why he moves me
He's a man
He's just a man…
Andrew Lloyd Webber




Christine inspirò profondamente l’aria umida dei sotterranei.

Il corridoio era buio,e la candela che reggeva in mano poteva a malapena illuminare il pavimento davanti a lei.
Sentiva brividi scorrerle nella schiena, per il freddo e l’umidità del luogo e per la paura di ciò che stava per fare.
Inciampò in una pozzanghera gelida,ed imprecò silenziosamente.

Le ci erano voluti dei mesi per trovare il coraggio di liberarsi dalle circostanze che ormai la destinavano senza scampo al matrimonio con il Visconte de Chagny.
Non era stato difficile ribellarsi per paura dei pettegolezzi della gente, di cui non le importava assolutamente nulla. Ma aveva esitato a lungo per non infliggere un dolore a Raoul.
Non avrebbe voluto per nulla al mondo farlo soffrire…

Ma alla fine aveva dovuto farlo.
Non poteva legare il suo destino a quello del ragazzo, non dopo aver acquisito la cruda consapevolezza di non amarlo affatto. Gli voleva bene,questo è certo, ed era lusingata dall’amore profondo che lui le dimostrava. Avrebbe sfidato ogni legge della società in cui vivevano, e l’avrebbe sposata a dispetto della sua umile condizione.
L’avrebbe resa Viscontessa,e cosa molto più importante, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per renderla felice.

Era lei che non avrebbe potuto vivere una vita di menzogna.
Così,aveva trovato la forza di rompere quel legame,e di fare ritorno all’Opera Populaire.

Indossava un semplice,leggero vestito bianco, molto simile ad una camicia da notte.
Tese le mani,mentre scendeva,e accarezzò le pietre fredde e levigate del muro.
Il cuore le martellava dolorosamente in petto,e il corsetto allacciato troppo stretto le rendeva difficile respirare regolarmente. L’emozione quasi la stordiva.


Giunse alla fine del tunnel, e nella fioca luce della sala sotterranea lo vide.

Era chino sul suo organo a canne, e stava traendo da quello strumento note meravigliose.
Deglutì a fatica. La sua musica era splendida, possente, indomabile come un tempo.
Non era cambiata, e la stregava nello stesso identico modo di allora..

Gli si avvicinò sempre silenziosamente. Lui non la udì,preda com’era della musica.
Ogni volta che suonava o cantava, anche in passato,ne era come posseduto, anima e corpo.
Diventava una cosa sola con le note che eseguiva,completamente abbandonato alla forza della musica che lo attraversava.

Era alle sue spalle ormai. Le sarebbe bastato allungare la mano per sfiorargli il braccio…
Inghiottì la sua paura,la sua emozione,e lo fece.

La musica si interruppe.
L’Angelo si voltò…e lei iniziò a gridare terrorizzata.
Di lui non rimaneva altro che una maschera bianca,sulle ossa di un cadavere…
Lo sgomento fu tale che le sue grida divennero sempre più alte,e forti…



“Christine!”

“Mademoiselle Daae!!”



Christine spalancò gli occhi,agitandosi e scalciando senza controllo.
Si rese conto di essere a letto, trattenuta a stento nel suo delirio dalle cameriere che erano state messe al suo servizio da Raoul.

Di nuovo quel sogno…di nuovo quell’incubo.
Sarebbe mai finita,quella maledizione?



Era da poco rientrata all’Opera Populaire.

Erano trascorsi solo sei mesi dall’incendio che aveva quasi raso al suolo l’imponente teatro,ma incredibilmente i lavori erano proceduti a passo spedito,e ormai rimanevano ben poche,annerite tracce di quella notte di profanazione. Era come se il Teatro stesso avesse contribuito alla propria riparazione..come se avesse voluto medicare le proprie ferite, guarire la cicatrice bruciante di un ricordo doloroso.

Christine,nonostante il parere del medico che l’aveva in cura,e che la riteneva ancora troppo debole, e nonostante il velato disaccordo di Raoul, aveva insistito per tornare ad esibirsi in palcoscenico, con grandissima stizza della Carlotta che era ormai certa di poter nuovamente esercitare il suo assoluto potere sugli impresari e sull’intero teatro.

Ma monsieur Andre e monsieur Firmin erano più che lieti di riaccogliere nel cast la giovane Daae.

Non solo la ragazza avrebbe rappresentato una valida antagonista per la Diva,la quale avrebbe dovuto necessariamente frenare il suo pessimo carattere e le sue bizze assurde,per timore di essere sostituita all’ultimo dalla rivale…ma oltretutto il nome della giovane soprano in quei mesi era volato di bocca in bocca per tutta la Francia. In relazione ai pettegolezzi sul suo misterioso rapimento e sul Fantasma,certo.. ma in fondo, non era importante il motivo per cui se ne era parlato.

Il fatto veramente importante è che i francesi avrebbero pagato qualunque cifra per assistere all’esibizione della “sposa del Fantasma”,come veniva ora chiamata con macabra allusione.
E i due avidi signori lo sapevano molto bene,e ci contavano.

La ristrutturazione del teatro era stata un vero salasso,e non c’era stato un solo giorno in cui il nome di quell’efferato Fantasma dell’Opera non fosse maledetto con tutta la rabbia e la veemenza possibile.
Nonostante le imprecazioni colorite,in cuor loro quei bravi signori erano piuttosto soddisfatti.
Una volta riaperta l’Opera al pubblico,sarebbero stati ampiamente ripagati dei disagi economici subiti in quei mesi.
E soprattutto…non avrebbero mai più subito le vessazioni di quel pazzo.

Tutti erano infatti tacitamente d’accordo nel ritenere che il criminale fosse morto.
Il suo covo era stato trovato vuoto, la sua spettrale maschera bianca era stata ritrovata a pochi passi dalla riva del lago…forse,in un momento di rimorso o pazzia,si era tolto la vita?

Le uniche due persone che potevano essere ben informate sui fatti, ovvero Christine Daae ed il Visconte Raoul de Chagny, si erano dimostrate incredibilmente reticenti.
Nel breve colloquio sostenuto con la polizia, avevano affermato di aver abbandonato il nascondiglio sotterraneo lasciandolo in vita.
Ma non avevano idea di cosa gli fosse accaduto in seguito.

L’ispettore Barion, l’ufficiale che li aveva interrogati, era incredibilmente scosso.
Quella sera,fra le vittime della caduta del grande lampadario, aveva dovuto riconoscere la propria adorata sorella. Il suo stato d’animo era quindi fin troppo chiaro, quando aveva cercato di fare pressione sulla ragazza.

“Mademoiselle..non credo assolutamente che voi non sappiate dove lui possa essersi rifugiato. Non siamo riusciti a trovarlo da nessuna parte,ma quei maledetti cunicoli sono scarsamente illuminati,e pericolosamente simili ad un labirinto. Dio solo sa quanti trabocchetti e passaggi segreti ci sono,là sotto! Voi dovete aiutarci a scovarlo…o sarete arrestata come sua complice! Non dimenticatevi che quel mostro è accusato di svariati omicidi…volete seguire il suo infame destino?”

Aveva afferrato rudemente il polso della ragazza, che lo fissava ad occhi sbarrati,muta ed incapace di reagire, e la scuoteva energicamente.
Fu immediatamente bloccato dall’indignato Visconte de Chagny.

“Ispettore,come vi permettete? Dubitate della parola della mia fidanzata? La considero un’offesa personale… Christine è totalmente incapace di mentire,e “aveva aggiunto con tono gelido “ accusare lei significa accusare anche me. Abbiamo abbandonato insieme quel luogo maledetto da Dio,e vi abbiamo già raccontato tutto ciò di cui siamo a conoscenza. Dunque? Cosa intendete fare? Volete arrestarci?”

L’ispettore aveva taciuto immediatamente.
Inimicarsi la potente famiglia de Chagny non gli avrebbe giovato, né all’indagine né alla carriera.
Non gli rimase altro da fare che profondersi in sentite scuse verso la ragazza, e lasciarli andare.

Ma mentre guardava la giovane Christine Daae allontanarsi,incespicando,sorretta dal protettivo fidanzato,aveva represso un sogghigno.
Doveva tenerla d’occhio,e prima o poi avrebbe avuto la testa di quel bastardo su un piatto d’argento.

 
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mariagrazia79
view post Posted on 6/6/2005, 18:24




Wooooooow Lara!!!
Complimenti per l'inizio... per un attimo ho pensato che Christine fosse rinsavita!!!

Finalmente inizio a leggere una ff dal principio!!!
 
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Adûnaphel
view post Posted on 6/6/2005, 18:57




CITAZIONE (Kastania @ 6/6/2005, 19:04)

I don't know how to love him
What to do, how to move him
I've been changed, yes really changed
In these past few days
When I've seen myself
I seem like someone else

I don't know how to take this
I don't see why he moves me
He's a man
He's just a man…
Andrew Lloyd Webber[/b]

Mitica....

Lara, sono sempre più ammirata dalle tue fanfiction! Questa mi sembra molto bella e molto dark, ti prego non lasciarci ad aspettare troppo a lungo!
 
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Kastania
view post Posted on 6/6/2005, 19:36




ehehe Bea quella è una delle canzoni che in assoluto amo di più...nonchè una di quelle che canto tutto il tempo sotto la doccia!
Cmq sì,è un pochino più cupa...vedrete gli sviluppi!

Mariagrazia,don't worry...Christine non rinsavirà mai nelle mie FF(almeno,non nel secondo capitolo...ghhgghhgh)!!!
 
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Meridian
view post Posted on 7/6/2005, 07:47




ah anche io adoro quella canzone, vabbe che tutto Jesus christ è splendido!!
Lara, ti devo dire una cosa, mi piace troppo l'inizio di questa fanfic, in primo luoo perchè è molto più cupa delle altre due e poi perchè in ogni tua fanfic si vedono i progressi che fai nello stile di scrittura, sei diventata bravissima, complimenti! ^.^
 
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gemini21
view post Posted on 7/6/2005, 09:55




Anch'io adoro la canzone della Maddalena, non per niente Jesus Christ superstar è stato il mio musical preferito in assoluto fino alla scoperta di The Phantom.

Bellissimo l'incubo di Christine e l'aria dark della Ff
 
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kozmic blues
view post Posted on 7/6/2005, 11:51




Lara, questa nuova versione cupa del tuo stile non è male, questo capitolo entra nella questione con mordente, e soprattutto mi piace la descrizione delle scene e dei dialoghi, diventi sempre più esatta...Continua così che presto Wandering child (A proposito...ma che fine fece?????) avrà che la scalzerà qui in Italia!!!
 
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Kastania
view post Posted on 7/6/2005, 13:13




Grazie ancora per i complimenti,ragazze,sono lieta che il cambio di atmosfera vi piaccia ugualmente.
Stef....mi sa che basti tu a scalzarla,la Wandering!!
 
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267 replies since 6/6/2005, 12:23   2837 views
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